Vogliamo mettere un po’ di soldi da parte? Possiamo cominciare col dare un taglio a spese superflue solo in apparenza “leggere”.
Fatti quattro conti queste spese che non sembrano eccessive alla fine ci svuotano le tasche e magari fanno pure malissimo alla salute del corpo e della mente.
Inflazione e carovita non danno tregua a nessuno e tutti cercano di inventarsi qualcosa per risparmiare e far fronte ai rincari. Metodi e trucchi salva risparmio si moltiplicano e sono sempre più richiesti.
Ma se si pensa anche a tagliare anche sulle spese essenziali, quanto più non sarebbe meglio risparmiare sulle spese inutili? Quelle che magari non servono solo a far male alle nostre tasche, contribuendo ad alleggerire un portafoglio sempre più all’osso, ma sono pure nocive per la salute.
Quelle spese inutili che ci fanno solo male
Da questo punto di vista – abbinamento tra danno economico e danno per la salute – poche cose rivaleggiano in nocività col fumo di sigaretta. Le stime dell’Oms dicono che ogni anno il tabacco uccide 8 milioni di persone nel mondo. Senza contare i danni del fumo passivo che mandano al Creatore 1,2 milioni di persone all’anno (65 mila delle quali sono bambini).
Se calcoliamo che un fumatore di media età fuma circa 5 mila sigarette all’anno (pari a 250 pacchetti, che mediamente costano sui 5 euro) i calcoli si fanno in fretta. Per fumare si spendono circa 1.250 euro all’anno, che in 30 anni fanno circa 37.500 euro. E non sono pochi. Se nel calderone ci mettiamo anche il fatto che un tabagista vive in media 10-12 anni di meno rispetto ai non fumatori, beh, cos’altro c’è da aggiungere?
Altre spese inutili da tagliare assolutamente sono quelle per giochi come le slot machine e i vari gratta e vinci. Tutti sappiamo che soprattutto le famigerate macchinette possono precipitare una persona nella ludopatia e renderla dipendente dal gioco.
Non parliamo del lato economico perché è ben noto che la dipendenza da gioco può mandare sul lastrico intere famiglie. Basti solo pensare che nel 2019 i ludopatici in Italia erano 1,3 milioni, capaci di mandare in fumo la cifra astronomica di quasi 102 miliardi di euro. Meglio anche lasciar perdere la ricerca di una vincita fortunata con i gratta e vinci, altra spesa inutile.
E che dire degli abbonamenti porno? Non sarà politicamente corretto, ma vogliamo dire che il porno fa male? Parliamoci chiaro: il porno non è altro che una colossale industria dell’intrattenimento che fabbrica immagini e video per lucrare sul piacere che provocano negli spettatori. Col rischio, anche in questo caso, di spingere verso la porn-addiction, la dipendenza da porno.
Le immagini hard rischiano così di trascinarci in un vortice capace di mangiarsi tutto della nostra vita: soldi, tempo, relazioni familiari e lavorative. Il tutto per far arricchire ancor di più l’industria del porno. Che già si divide la torta di un mercato che vale 100 miliardi di dollari all’anno. Ne vale la pena? Decisamente no. Meglio darci un taglio allora.