Confezioni con meno prodotto, ma allo stesso prezzo: anche le tavolette di cioccolata conoscono il fenomeno della “shrinkflation”.
“Shrinkflation“: l’inflazione crescente conduce anche a questo. Si tratta di un’abile mossa di marketing che può trarre in inganno il consumatore distratto che acquista senza badare troppo all’etichetta. La pratica consiste nel rimpicciolire le dimensioni dei prodotti pur mantenendo il prezzo invariato, se non addirittura maggiorato, senza un’adeguata informazione ai consumatori.
Insomma comprare meno, ma allo stesso prezzo. La pratica può trarre in inganno il consumatore distratto che riempie il carrello della spesa senza badare troppo all’etichetta, facendo sentire così i suoi effetti sulle risorse economiche delle famiglie, tanto da mettere in allerta l’Antitrust. Ma vediamo più nello specifico di cosa si tratta.
“Shrinkflation”: il problema delle confezioni con meno prodotto (ma stesso prezzo) al supermercato
Il meccanismo della “shrinkflation” è semplice, anche se non tecnicamente illegale: stesso costo, stessa confezione, ma minor prodotto all’interno. Di solito il cambiamento riguarda una piccola quantità di prodotto che può sembrare piccola sulla singola unità, ma che ha un impatto notevole se moltiplicata sui volumi di produzione di una grande azienda del settore. Questa sorta di “inflazione occulta” determina una perdita del potere di acquisto del consumatore, che però non è immediatamente evidente come lo sarebbe un aumento del prezzo assoluto. Questa “tecnica” risulta spesso efficace perché il consumatore tende a prestare più attenzione alla quantità di denaro spesa che alla precisa quantità di prodotto acquistata.
I prodotti che ne subiscono gli effetti sono ormai i più disparati: e così il sacchetto di patatine sembra lo stesso, ma contiene più aria e meno prodotto rispetto a qualche mese fa. La tavoletta di cioccolato che prima pesava 100 grammi, ora ne pesa 90. Queste ultime costituiscono un esempio assai evidente: come anticipato, molti brand hanno ridotto la grammatura standard, pari a 100 grammi. Quindi sullo scaffale si trovano tavolette da 75, 85 e 90 grammi. Ma attenzione: le dimensioni esterne della confezione non sono così cambiate. Così il consumatore ha la sensazione che tutto sia rimasto come prima.
Come fare allora per smascherare il trucco? In primis occorre assolutamente fare attenzione al peso indicato sull’etichetta prima di concludere l’acquisto. Ma nel caso di ridimensionamenti progressivi non è semplice. Bisognerebbe infatti ricordarsi volta per volta quanto si è speso e in cosa. Senza contare che i prezzi, da un’insegna all’altra, possono variare. Se, invece, si tratta di capire cosa si sta comperando davvero a quel prezzo, occorrerà prestare attenzione alla taratura.