Stranizza d’Amuri: il nuovo film di Giuseppe Fiorello che racconta la Sicilia degli anni ’80 e i suoi tabù, specie nei rapporti amorosi.
Il film Stranizza d’amuri, diretto da Giuseppe Fiorello, è ispirato ad una storia vera che ha avuto luogo nel 1980 in Sicilia. Si tratta del delitto di Giarre, un duplice omicidio che ha sconvolto l’intera comunità locale. Le vittime, Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, erano conosciuti come “i ziti”, ossia “i fidanzati”. Giorgio era omosessuale dichiarato e per questo era stato deriso e denunciato dai carabinieri del luogo.
Stranizza d’amuri, il film di Giuseppe Fiorello, si concentra sulla tragica vicenda narrando i fatti con un focus sull’omertà e il pregiudizio che regnavano all’epoca e che, ancora oggi, rappresentano un ostacolo nella lotta alla discriminazione. Il regista ha scelto di ambientare la pellicola nel 1982, due anni dopo il delitto di Giarre. Il film, quindi, non affronta in maniera esaustiva la questione della violenza omofoba, ma ne coglie l’essenza, mettendo in luce l’importanza della lotta per l’uguaglianza.
Dopo aver fatto perdere le loro tracce per due settimane, i due ragazzi sono stati trovati morti, mano nella mano, con un colpo di pistola alla testa. Nonostante l’individuazione del colpevole, Francesco Messina, nipote di Antonio, le indagini hanno portato a verificare l’ipotesi che i due ragazzi siano stati uccisi dalla loro stessa famiglia. La loro uccisione ha scosso l’Italia e ha spinto alla formazione dell’organizzazione del primo circolo Arcigay e alla costituzione del primo collettivo del FUORI, impegnati nella lotta per i diritti degli omosessuali.
Giuseppe Fiorello, grazie a questa pellicola, ha offerto una visione autentica della storia e ha contribuito ad accendere i riflettori su un passato più oscuro e retrogrado della Sicilia e dell’Italia intera. Inoltre ha dimostrato l’abilità di Giuseppe Fiorello nel passare dalle vesti di attore a quelle di regista. L’opera, infine, rappresenta un importante documento per la storia della comunità omosessuale. E anche un monito per un presente che non sempre riesce ad essere all’altezza del passato.
Stranizza d’Amuri non è solo un film che racconta la storia di due giovani uccisi per il loro amore “sbagliato”. È un racconto sulla cultura dell’omertà, della paura e della discriminazione. Temi che sono ancora attualissimi nella società italiana e che rappresentano un problema presente in ogni parte del mondo. Il film è un grido per la libertà e per l’accettazione di tutte le diversità, compresa quella legata all’orientamento sessuale. È un invito alla riflessione sulla necessità di porre fine all’omofobia e di promuovere l’uguaglianza, in ogni sua forma.
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