Per Elisa- Il caso Claps è la miniserie che racconta la scomparsa di Elisa Claps. Anni di false speranze per la famiglia, indagini nulle ed omertà.
Il caso Claps è una delle pagine di cronaca nera più tristi della storia italiana. Fa riferimento alla sparizione di una ragazzina di buona famiglia ed un mistero a cui nessuno ha voluto dare una spiegazione. Sono stati proprio i suoi genitori e i fratelli della ragazzina, infatti, a dover per anni combattere per conoscere la verità, fra speranza e consapevolezza che Elisa non ci fosse più.
Elisa Claps nasce e cresce a Potenza, capoluogo della Basilicata, una comunità tranquilla, dove ogni persona potrebbe sentirsi al sicuro. Classe 1977, Elisa nel 1993 ha sedici anni e frequenta il liceo della città. Vive insieme ai genitori ed i due fratelli maggiori. Una famiglia con saldi valori di onestà che cerca di trasmetterli a tre figli. Elisa è solo una ragazzina ai tempi della sua scomparsa, la gioia di vivere di un’adolescente, una famiglia che la adora e tanti amici su cui fare riferimento. Una vita sana e pulita spezzata troppo presto dalla mente malata di Danilo Restivo, un giovane ossessionato dalle donne, che finirà per ucciderla ferocemente con un’arma bianca.
La ragazza esce di casa la mattina del 12 settembre 1993, assicura il fratello di far ritorno per ora di pranzo. Tuttavia di lei si perderà ogni traccia, lasciando i familiari nello sgomento totale. Per gli inquirenti è un po’ come se fosse sparita nel nulla, e ci vorranno quasi vent’anni per arrivare al ritrovamento del corpo. In una Potenza omertosa, Elisa è stata uccisa dalle mani e dalla mente contorta di Danilo Restivo, la famiglia Claps dall’indifferenza degli inquirenti.
Il caso Claps fra atrocità ed omertà
La storia di Elisa è diventata una serie televisiva in onda su Rai Uno. Con la regia di Marco Pontecorvo, “Per Elisa- il caso Claps” porta sul piccolo schermo le vicende legate alla misteriosa scomparsa delle giovane potentina. Uno dei casi di cronaca nera più inquietanti della storia italiana, che ha dato vita ad indagini lacunose e malcondotte. La fiction ha per l’appunto l’intento di rendere omaggio alla memoria della vittima ed al dolore della sua famiglia.
Settembre 1993, Elisa non fa ritorno a casa, suscitando l’apprensione dei familiari. I fratelli e gli amici la cercano ovunque, setacciando ogni angolo di Potenza, ma di lei nemmeno l’ombra. L’amica riferisce di averla vista per l’ultima volta la mattina del 12 settembre fuori la Chiesa della Santissima Trinità dove avrebbe dovuto incontrare Danilo Restivo, un giovane dall’aspetto inquietante ed emarginato dai suoi coetanei. Danilo ha un comportamento anomalo e forse per questo motivo viene allontanato da tutti. Ha l’ossessione per i capelli delle donne ed è solito tagliarne una chiocca di capelli per conservarla in una scatolo. Elisa, però, è un’anima pura e non vuole allontanarlo come fanno tutti. La sua bontà le costerà la vita, finendo per fidarsi del suo carnefice.
Danilo le dà un appuntamento in chiesa, e dopo l’incontro la uccide con tredici colpi di arma bianca e ne occulta il cadavere. I familiari sanno che Restivo è stato l’ultimo a vederla e vorrebbero delle spiegazioni. Tuttavia il giovane asserisce di averci parlato e che poi lei sia andata via. La famiglia Claps crede che il giovane possa aver fatto del male ad Elisa. Gli inquirenti, però, non approfondiscono le indagini e le accuse su Restivo cadono dopo poco tempo. La negligenza della Procura e degli organi investigativi permettono a Restivo di rifarsi una vita altrove, in Inghilterra, dove nel 2002 commetterà un nuovo delitto, colpendo mortalmente Haether Barnett, una sua vicina di casa di 48 anni.
Il ritrovamento del corpo e la condanna di Restivo
Dopo anni ed anni di oblio, in cui le indagini non avevano portato ad alcuna pista, il 17 marzo 2010 viene ritrovato il corpo di Elisa. I resti della ragazza vengono rinvenuti per caso da alcuni operai che stavano facendo dei lavori nella Chiesa della Santissima Trinità. Per la famiglia il ritrovamento del corpo è solo una farsa. I Claps sostengono che corpo fosse stato scoperto tempo prima, ma volontariamente tenuto nascosto dal parroco Don Mimì Sabia, morto nel 2008.
Restivo è stato fermato dalla polizia inglese il 19 maggio 2010 ed accusato dell’omicidio di Heather Barnett. Il processo britannico, avvenuto nel 2011 condanna il pluriomicida a quarant’ anni, il processo italiano si conclude nel 2014, assegnandogli una pena di trentennale. Settant’anni complessivi di reclusione pongono fine alla furia carnefice dell’uomo dalle armi bianche, ossessionato dai capelli femminili. Dopo più di vent’anni di omertoso silenzio e false piste, la famiglia Claps ed Elisa avranno finalmente giustizia.