Booking, ha scatenato il caos per via di un piccolo problema tecnico che ha coinvolto le strutture sul sito ormai da mesi.
Sarebbe quindi a causa di un semplice problema tecnico che migliaia di strutture alberghiere o alloggi per permanenza breve hanno visto le proprie entrate in alcuni casi addirittura azzerarsi, con le spese dell’attività che, senza le entrate che si aspettavano, hanno addirittura chiuso i battenti per questo motivo.
Il problema tecnico che ha bloccato i pagamenti agli albergatori del noto sito di prenotazione hanno interessato principalmente la Thailandia, l’Indonesia e l’Europa.
Ad oggi la situazione sembra essere per lo più sotto controllo e la compagnia dichiara di aver risolto la problematica. La situazione ha però lasciato il segno. Molti albergatori hanno subito danni ingenti. Altri hanno chiuso i battenti per sempre strozzati da una mancanza di liquidità che talvolta è vitale. “Mai più con Booking” sta diventando un adagio sempre più frequente tra coloro che fino a pochi mesi fa basavano gran parte del proprio business sull’apporto di clienti fornito dal portale numero uno al mondo.
Il business di Booking.com è abbastanza semplice: il grande portale raccoglie le strutture mostrando agli utenti le disponibilità e gestendo al posto loro prenotazione online, pagamenti e customer care. Una volta incassato il dovuto dall’utente, la compagnia riconosce un importo alla struttura affiliata, che poi si impegna a saldare agli esercenti, al netto delle proprie commissioni.
È proprio in questa fase che un problema tecnico ha impedito a Booking.com di saldare il dovuto alle strutture ricettive, protraendo la situazione critica per lunghi mesi.
Un referente della compagnia ha dichiarato:
“Comprendiamo la frustrazione degli host e dei proprietari degli alloggi che sono stati indebitamente colpiti da un problema tecnico e possiamo confermare che gli errori di sistema che hanno influenzato i pagamenti sono stati ora corretti e le transazioni della maggior parte dei nostri partner sono state elaborate. Riconosciamo che per alcuni ciò ha richiesto più tempo del dovuto e continuiamo a lavorare urgentemente per finalizzare il resto delle transazioni”.
La tensione è naturalmente salita alle stelle, anche considerando che mentre molti piccoli albergatori e proprietari di immobili in affitto hanno rischiato il fallimento o sofferto gravi problemi finanziari a causa del grande marchio. Per giunta, parliamo di una compagnia, la Booking Group, che nello stesso periodo di tempo ha prodotto ricavi per 5,5 miliardi di dollari e utili di esercizio per 1,3 miliardi (dati del secondo trimestre 2023).
Alla luce di questo, a molti esercenti affiliati a Booking non basta più un semplice rimborso di quanto dovuto, ma stanno avanzando in blocco diverse richieste di risarcimento danni per il periodo travagliato che hanno dovuto affrontare.
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